La storia e le caratteristiche della Paoli FP40

La motoragricola Paoli FP40, entrata in produzione all'incirca agli inizi del 1970 e presentata sul mercato agricolo pochi anni dopo, appare subito come un'innovazione, sia dal punto di vista meccanico, che dal punto di vista delle prestazioni. Concepita in maniera rivoluzionaria per seguire l'esperienza positiva dei primi tre ruote prodotti da Fiorello Paoli, l'FP40 garantiva maggior sicurezza e, allo stesso tempo, superava le prestazioni fino ad allora disponibili.

Si presentava così sia come mezzo veloce nelle tratte di spostamento che come mezzo potente quando, su percorsi più impervi, grazie alla doppia trazione inseribile e alla presenza di un buon riduttore costruito dallo stesso Fiorello (non a caso il riduttore montato attualmente sui più moderni modelli di Paoli porta il suo cognome) riusciva a proseguire dove altri trattori dell'epoca, sicuramente più blasonati, non riuscivano ad arrivare.

Assumono per questo grande importanza alcune caratteristiche meccaniche, come la presenza delle balestre (che già erano state usate su alcuni tre ruote) che riducendo la distanza del baricentro dell'FP40 dal terreno garantivano maggiore sicurezza, o altre specifiche come la presenza del riduttore "Paoli", creato dopo uno studio attento appositamente per questa macchina.

L' FP40, benchè presentasse ancora qualche carenza dal punto di vista del comfort di guida, soprattutto per la scarsa manovrabilità (causata principalmente da uno scarso angolo di curvatura), creò tutti i presupposti per un salto di qualità immenso che effettivamente si verificò negli anni a seguire (grazie agli altri modelli della serie FP), ma che non sarebbe stato possibile senza una base di partenza, solida, affidabile e con ancora grandi per il miglioramento.